Anello di Monte Pozzoni
vicino a Cittareale, Lazio (Italia)
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Foto del percorso
Descrizione dell'itinerario
MONTE POZZONI: CON UN PIEDE IN UMBRIA
A distanza di dieci giorni torniamo su i Reatini, dove avevamo lasciato Monte Boragine per dirigerci a Monte Pozzoni (o Pizzuto) a quota 1903 metri.
La maggior parte delle tracce che si trovano in giro, fanno tutte lo stesso percorso: partono da uno spiazzo lungo la provinciale e salgono e scendono per lo stesso sentiero obbligato.
Io invece volevo cercare di fare un anello e avevo notato da Google Maps che appena un chilometro prima del famoso spiazzo, c'era un altro attacco di sentiero che portava su, ma dal versante opposto, quindi il giro era una cosa fattibile.
Guardando peró sulla mappa di sentieri, una volta arrivati in vetta, non ce ne sono. Se però si ingrandisce la cartina satellitare, sempre da Google Maps, si notano delle stradine che dalla vetta di Monte Pozzoni, portano in basso, ma dall'altro versante...
Così parcheggio l'auto, esattamente sul "sentiero di uscita", e facciamo a piedi sull'asfalto quel chilometro che ci divide dall'attacco " ufficiale".
Il sentiero è ben tracciato e non si può sbagliare perché ce ne è soltanto uno. Sono circa 4 chilometri di salita che con 840 metri di dislivello, portano in vetta. Noi abbiamo fatto anche una piccola deviazione prima di arrivare in cima per andare a vedere uno sperone di roccia che dal basso sembrava veramente suggestivo.
Purtroppo quando siamo arrivati in vetta, il cielo si è scurito, si è alzato un fortissimo vento ed è calata la nebbia. Abbiamo fatto giusto due foto e siamo subito ridiscesi, non dalla stessa strada, ma dal versante opposto.
Con nostro stupore, quei sentieri che non sono tracciati sulle cartine, ci sono! I segnali bianchi e rossi, anche se sbiaditi sono al loro posto e la discesa è fattibile.
Abbiamo dovuto perdere circa 300 metri di quota prima di tirare il fiato, faceva un freddo cane, anzi per il cane non faceva affatto freddo, a proprio agio sia sulla montagna che con quelle temperature.
A 1600 metri, il vento è cessato, il cielo si è aperto ed è uscito il sole.
Con il gps alla mano e seguendo i segnali bianchi e rossi, siamo riusciti a chiudere l'anello e sbucare dopo 13 chilometri davanti l'auto che avevamo lasciato qualche ora prima.
Quindi l'anello del Monte Pozzoni, non solo è fattibile, ma è anche molto bello da percorrere, sicuramente molto più stimolante del fare avanti ed indietro per lo stesso sentiero.
Peccato, per quell'oretta di maltempo in vetta che non ci ha permesso di ammirare il panorama, ma si sa, la montagna è imprevedibile e comunque ci ha regalato un'altra escursione da provare almeno una volta, soprattutto nella stagione estiva.
P.s. il Monte Pozzoni divede la provincia di Rieti con quella di Perugia, quindi per qualche minuto siamo stati tecnicamente in Umbria, speriamo di non aver infranto più di tanto l'ordinanza di Giuseppe 😅
A distanza di dieci giorni torniamo su i Reatini, dove avevamo lasciato Monte Boragine per dirigerci a Monte Pozzoni (o Pizzuto) a quota 1903 metri.
La maggior parte delle tracce che si trovano in giro, fanno tutte lo stesso percorso: partono da uno spiazzo lungo la provinciale e salgono e scendono per lo stesso sentiero obbligato.
Io invece volevo cercare di fare un anello e avevo notato da Google Maps che appena un chilometro prima del famoso spiazzo, c'era un altro attacco di sentiero che portava su, ma dal versante opposto, quindi il giro era una cosa fattibile.
Guardando peró sulla mappa di sentieri, una volta arrivati in vetta, non ce ne sono. Se però si ingrandisce la cartina satellitare, sempre da Google Maps, si notano delle stradine che dalla vetta di Monte Pozzoni, portano in basso, ma dall'altro versante...
Così parcheggio l'auto, esattamente sul "sentiero di uscita", e facciamo a piedi sull'asfalto quel chilometro che ci divide dall'attacco " ufficiale".
Il sentiero è ben tracciato e non si può sbagliare perché ce ne è soltanto uno. Sono circa 4 chilometri di salita che con 840 metri di dislivello, portano in vetta. Noi abbiamo fatto anche una piccola deviazione prima di arrivare in cima per andare a vedere uno sperone di roccia che dal basso sembrava veramente suggestivo.
Purtroppo quando siamo arrivati in vetta, il cielo si è scurito, si è alzato un fortissimo vento ed è calata la nebbia. Abbiamo fatto giusto due foto e siamo subito ridiscesi, non dalla stessa strada, ma dal versante opposto.
Con nostro stupore, quei sentieri che non sono tracciati sulle cartine, ci sono! I segnali bianchi e rossi, anche se sbiaditi sono al loro posto e la discesa è fattibile.
Abbiamo dovuto perdere circa 300 metri di quota prima di tirare il fiato, faceva un freddo cane, anzi per il cane non faceva affatto freddo, a proprio agio sia sulla montagna che con quelle temperature.
A 1600 metri, il vento è cessato, il cielo si è aperto ed è uscito il sole.
Con il gps alla mano e seguendo i segnali bianchi e rossi, siamo riusciti a chiudere l'anello e sbucare dopo 13 chilometri davanti l'auto che avevamo lasciato qualche ora prima.
Quindi l'anello del Monte Pozzoni, non solo è fattibile, ma è anche molto bello da percorrere, sicuramente molto più stimolante del fare avanti ed indietro per lo stesso sentiero.
Peccato, per quell'oretta di maltempo in vetta che non ci ha permesso di ammirare il panorama, ma si sa, la montagna è imprevedibile e comunque ci ha regalato un'altra escursione da provare almeno una volta, soprattutto nella stagione estiva.
P.s. il Monte Pozzoni divede la provincia di Rieti con quella di Perugia, quindi per qualche minuto siamo stati tecnicamente in Umbria, speriamo di non aver infranto più di tanto l'ordinanza di Giuseppe 😅
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